Comunicare con un video. Quante volte abbiamo sentito dire che un’immagine vale più di cento parole, questo è vero! Instagram sta vivendo il suo periodo dorato proprio grazie alle immagini e a poche parole racchiuse in piccoli hashtag.
Per quanto riguarda un video, invece? Possiamo dire che vale più di mille immagini?
Partiamo dal presupposto che sono due mondi simili, che vengono gestiti a livello comunicativo in modo molto diverso.
La videocomunicazione come la conosciamo oggi ha subito un’evoluzione molto rapida. Possiamo dire che cominci con l’avvento della televisione. Non volendo aprire una parentesi con il rischio di diventare prolissi, riteniamo comunque interessante conoscere qualche curiosità su quelli che sono i primi video.
I primi programmi sperimentali della BBC vennero trasmessi nel 1932, mentre il primo evento Live della storia fu l’incoronazione di Re Giorgio VI.
Nel luglio del 1941, in America, venne trasmessa dalla NBC la prima pubblicità televisiva. Era la promozione degli orologi Bulova. Nel 1955 videro i natali le prime trasmissioni a colori, mentre nel 1957 nasceva in Italia Carosello, un esempio positivo di videocomunicazione efficiente nostrana. Altri tempi.
La televisione, così come la carta stampata, è ancora il cuore della comunicazione, che si sta tuttavia spostando prepotentemente sul mondo del web.
Blog e magazine online hanno una marcia in più. Le piattaforme di video-sharing, anche. I grandi player del mercato internazionale rispondono al nome di Youtube e Vimeo. Stesso obiettivo, target differenti.
Youtube lo conosciamo tutti. Nasce nel giorno di S. Valentino del lontano 2005 e il primo video lo possiamo vedere ancora oggi. Me at the zoo. Un video di qualche decina di secondi, registrato con una vecchia videocamera, registrato con il solo scopo di verificare che la piattaforma fosse funzionante. Per tre giovani ex dipendenti di Paypal, il passo da lì alla vendita a Google è stato breve. Nel giro di un anno gli utenti di Youtube si troveranno a caricare sulla piattaforma più di 65mila video al giorno.
Se ne parla meno in pompa magna, ma anche Vimeo è considerata una delle piattaforme di video-sharing per eccellenza. Una curiosità di Vimeo, che forse non sappiamo, è che questa piattaforma si trova ad essere più anziana di Youtube. Di pochi mesi, si, ma è pur sempre la sorella maggiore. La sua caratteristica principale è l’autorevolezza. Al contrario di Youtube, che può contare su di una popolarità assolutamente più ampia, sia a livello di contenuti che a livello di pubblico.
Vimeo è una piattaforma video altamente professionale, che permette di avere molte funzionalità aggiuntive. La possibilità di proteggere con password i propri video per condividerli solo con persone specifiche, piuttosto che la possibilità di vendere video-corsi o video informativi agli utenti della piattaforma. A differenza di Youtube inoltre, Vimeo permette un numero massimo di video che possono essere caricati da ogni utente. Per caricare una quantità di video superiore è necessario abbonarsi a pagamento sul portale. Questo aiuta sicuramente ad aumentare la professionalità e l’autorevolezza dei contenuti video, optando per un modello di business non legato ai numeri e alla quantità di materiale caricato, ma alla qualità dello stesso.
Punto di forza di Youtube, invece, è il fatto di essere una piattaforma assolutamente più snella, più veloce da utilizzare, aperta a tutti e con un business basato sui grandi numeri. Non per niente è la terza piattaforma più utilizzata al mondo, dopo Google (che ne è inoltre proprietaria) e Facebook.
Pregi e difetti, bene o male, si equiparano e la scelta per l’utilizzo di una o l’altra (ma anche entrambe) è una scelta che va valutata caso per caso. Sicuramente conoscere bene i punti di forza, di debolezza e di posizionamento sul mercato dei due siti, conoscere bene se stessi e il proprio prodotto/servizio rappresentano la via principale per capire quale canale faccia al caso vostro.